Il trading intraday è una delle più importanti tecniche di intervento adottate sui mercati finanziari per la gestione del patrimonio e del capitale investito, ed in effetti la dinamicità dei mercati finanziari sembra talvolta suggerire spontaneamente di modellarsi ad essi per il tempo strettamente necessario alla realizzazione di un profitto.
Pertanto, a differenza delle strategie misurate su orizzonti temporali di lungo termine, dove il titolo é gestito su timeframes previsionali che superano ampiamente la singola seduta di Borsa, l’operatore intraday ha come obiettivo principale quello di riuscire a liquidare una transazione finanziaria durante la medesima giornata di trading, acquisendo un profitto e non il massimo del profitto.
In sintesi, citando Jeff Cooper, uno dei più grandi operatori intraday di sempre, il trader dovrebbe tendere ad “estrarre denaro” dai mercati, per generare reddito e accumulare guadagni.
L’investitore in tal modo sfrutta le posizioni collocate in piattaforma senza cercare elettrizzanti ascese del prezzo che in caso di improvvisi ribassi può inesorabilmente corrodere l’assetto patrimoniale del conto trading.
Di conseguenza anche la percentuale da esporre in ogni operazione deve essere tale da consentire minime minusvalenze per ogni scambio, affidandosi a dispositivi di stop automatico quando il mercato assume una direzione contraria a quella supposta.
Qualora invece il titolo sia ben collocato ed in sintonia con l’andamento previsto, i meccanismi di trailing stop possono inserirsi come eccezioni che integrano il metodo intraday, favorendo l’incremento progressivo dei guadagni della trade.
In conclusione, il day trading, ovvero, il trading di breve termine elaborato e calcolato sul momentum non esclude che si riescano a sfruttare movimenti più estesi di quelli dello scalper.