Il contratto a tempo determinato è un contratto di lavoro che prevede una durata prestabilita.
Questo tipo di contratto può essere stipulato per lo svolgimento di qualsiasi attività e può avere una durata massima di trentasei mesi.
Questo limite vale anche nel caso di una successione di contratti a tempo determinato, a meno che non siano presenti diverse disposizioni nei contratti collettivi.
Se il limite viene superato, il contratto si trasforma a tempo indeterminato.
Il numero complessivo di contratti a tempo determinato in un azienda non può superare il 20% dei contratti a tempo indeterminato.
Sono presenti alcuni limiti all’utilizzo di questo strumento.
I contratti a tempo determinato non possono essere utilizzati per sostituire lavoratori in sciopero, in unità produttive che abbiano effettuato licenziamenti collettivi nei sei mesi precedenti e in unità produttive in cui sono presenti sospensioni o riduzioni dell’orario di lavoro.
Il contratto deve avere forma scritta e una copia deve essere consegnata al lavoratore entro cinque giorni dall’inizio del rapporto di lavoro.
La forma scritta non è necessaria se il rapporto di lavoro non supera dodici giorni.
Per quanto riguarda le dimissioni, non sono stabiliti dalla legge dettagli sul preavviso. Per maggiori informazioni è possibile vedere questa guida sulle dimissioni dal contratto a tempo determinato.
Il lavoratore a tempo determinato non può essere licenziato prima della scadenza se non in presenza di giusta causa.
Il licenziamento senza giusta causa comporta il diritto per il lavoratore di richiedere un risarcimento.