Diventare mediatore culturale è un percorso molto interessante, che forma ad una professione ancora poco conosciuta ma molto diffusa. Si tratta di un consulente che favorisce l’inserimento sociale degli immigrati. Il più delle volte proviene da una comunità immigrata e lavora al fine di favorire l’integrazione degli immigrati, dialogando con gli enti pubblici al fine di promuovere il rispetto delle leggi a favore dei soggetti interessati.
Il suo ruolo non è semplicemente quello di mediare da un punto di vista linguistico, ma è un vero e proprio soggetto che cerca di favorire la conoscenza della realtà del Paese ospitante da parte degli immigrati.
Diventare mediatore culturale significa dunque lavorare a strettissimo contatto con individui e famiglie in difficoltà, accompagnandoli nel loro percorso in un territorio straniero; significa affiancare le equipe sociosanitarie al fine di valutare la migliore terapia; significa essere pronti a supportare gli immigrati anche in caso di citazioni in giudizio; significa lavorare per valorizzare le culture differenti, soprattutto a scuola; significa essere pronti a svolgere funzioni di interpretariato, nel caso in cui gli immigrati siano coinvolti in rapporti con le istituzioni.
I guadagni non sono generalmente elevati, anche se dipendono dall’ambiente in cui si opera. Per dettagli sull’argomento è possibile fare riferimento a questa guida sul mediatore culturale su Professioniecarriere.com.
Diventare mediatore culturale significa essere persone preparate, di ottima cultura. Molto spesso si tratta di un immigrato perfettamente integrato nel Paese ospitante.