In un momento difficile, dove non si sa bene dove mettere i propri risparmi, in modo che siano al sicuri dai rischi di insolvenza e dagli speculatori, è il momento di riscoprire i buoni fruttiferi postali, vediamo quindi che cosa sono, quali vantaggi offrono e qual’è il livello di rischio.
Innanzitutto i buoni fruttiferi postali non sono titoli obbligazionari delle Poste, la società Poste italiane ha soltanto il compito di collocare i titoli, li vende in esclusiva, ma sono comunque titoli di stato.
Il vantaggio dell’investimento in buoni fruttiferi è principalmente quello di poterli acquistare senza pagare commissioni o imposte di bollo poichè non necessitano di un deposito titoli, oltre a non avere spese di gestione.
La tipologia di rendimento di questo investimento può essere di natura differente, esistono buoni fruttiferi con rendimento fisso, fisso + variabile e fisso ma crescente, e l’investimento può essere di tipo breve, medio o a lungo periodo, a seconda del buono che si va ad acquistare. Gli interessi che ci possiamo attendere di guadagnare vanno da un minimo dell’ 1,90 % ad un massimo del 5,25 % nel caso in cui il sottoscrittore sia un minorenne.
Un’ altro vantaggio dei buoni fruttiferi è legato proprio alle garanzie che offrono, a differenza degli altri tipi di titoli di stato, bot, btp, ecc.., che hanno come unica garanzia quella rappresentata dallo stato sovrano, questo investimento offre 2 diverse garanzie, la prima è quella dello stato, la seconda garanzia è quella offerta dall’emittente, la cassa depositi e prestiti.
In ultimo vediamo quali possano essere considerati degli svantaggi nell’investire in buoni fruttiferi. Per quanto riguarda i classici buoni cartacei, è chiaro che hanno lo stesso svantaggio del denaro contante in quanto è possibile che vengano persi o rubati, anche se in questi casi è comunque possibile richiedere i duplicati rivolgendosi alla Cassa depositi e prestiti. Rispetto ai classici titoli di stato gli interessi risultano essere interessanti.